La maggior parte delle PMI oggi si trova in difficoltà, tra la scelta di gestire in proprio i canali online e quella di investire in un professionista.
Che si tratti di un’attività di ristorazione, di una farmacia, di un’attività interamente online o di una piccola ferramenta, tutti ritengo importanti i canali digitali, ma spesso non si sa da dove cominciare, ecco 10 aspetti importanti da tenere a mente.
1. Personal branding
Non si può raggiungere un personal branding di successo se non si comunica efficacemente; il personal branding è una delle strategie possibili in cui l’imprenditore ed anche il suo staff ci mettono letteralmente la faccia, attraverso video, post, articoli e materiale online in cui “raccontano” i prodotti e servizi in prima persona.
2. Content Marketing
Attraverso il content marketing è possibile creare il proprio pubblico di fedeli lettori o fidelizzare quelli già esistenti, puntando ad una strategia che cerchi di convertire gli utenti che visitano i profili social o il blog in potenziali acquirenti. Fondamentale è ottimizzare anche i contenuti in ottica SEO (per essere “letti” correttamente dai motori di ricerca) per pianificare e gestire strategie editoriali efficaci.
Costruire un ecosistema di contenuti per rafforzare a 360° la Content Strategy di un’azienda non è cosa facile.
3. Seo
La Seo non è morta, tra le strategie utilizzate continua a farsi strada l’esigenza dell’ottimizzazione sia dei contenuti, che del sito. Diverse sono infatti le strategie per portare traffico di qualità al sito web del brand migliorandone il business. Di fondamentale importanza è integrare in una più complessa strategia di web marketing gli strumenti della SEO, del SEM e il Content Marketing.
Sempre più importante diventa infatti organizzare i contenuti di un sito per posizionarlo al meglio sui motori di ricerca, così come costruire l’architetture per le campagne Inbound al fine di promuovere servizi e prodotti.
4. Campagne Sem
Questo tipo di campagna è indicato per aziende che intendono scalare i motori di ricerca, per essere trovati più velocemente dai potenziali clienti. In questo caso è importante anche l’ausilio di campagne online attraverso Google Adwords, con annunci pertinenti, e l’analisi dei dati attraverso il monitoraggio.
5. Community Management: creare discussioni intorno al brand
La redazione di contenuti in grado di generare passaparola e attenzione intorno all’attività è sicuramente una delle strategie più utilizzate, dai gruppi fino alle pagine e profili, l’aggiornamento costante unito alla capacità di creare relazioni online è estremamente importante per mantenere sempre l’attenzione del pubblico viva.
La redazione del contenuto è fondamentale, essere in empatia con l’azienda significa creare il modo di comunicare di quel brand, attraverso uno stile, un tono di voce ed un linguaggio appositamente studiati.
Buttare contenuti online serve a poco o nulla, è necessario avere qualcosa da dire e capire bene in che modo dirlo.
6. Social Media Marketing Management
Imprese di ogni dimensione si stanno strutturando per avere una presenza social più efficace, fino ad internalizzare una figura dedicata che se ne occupi.
In una strategia di social marketing è fondamentale la progettazione di piani strategici di comunicazione sulle piattaforme social, così come la gestione di campagne pubblicitarie, la capacità di analizzare le metriche di Social Analytics.
Occorre quindi, elaborare un piano di contenuti, affiancandolo ad una strategia di advertising online; molto spesso le aziende sono attratte dal valutare come sola metrica i mi piace, che pur essendo un indicatore, non costituiscono l’unico metro valutabile, esistono infatti pagine con un numero elevato di fan o followers che non trovano un corrispettivo, almeno proporzionale, in numero di clienti.
Purtroppo è prassi consolidata l’acquisto di fan e followers fasulli che restituiscono nell’immediato un risultato tangibile agli occhi dell’azienda ma che sul lungo termine finiscono solo per creare danni.
7. Digital PR: buzz, engagement e reputation
I mercati sono conversazioni: sempre più manager ed aziende ed imprenditori dovrebbero rendersene conto. Per questo è di primaria importanza comprendere che le relazioni con i vari tipi di target online ed il coinvolgimento degli influencer più indicati rappresentano il mix perfetto per costruire e consolidare la reputazione di un brand online.
Anche in questo caso esistono diverse insidie, dagli influencer costruiti a suon di falsi follower a quelli che di fatto non sono dei veri e propri influencer, occorre quindi selezionare accuratamente le collaborazioni da avviare, facendosi consigliare da un digital strategist.
8. eCommerce Management: costruire un progetto di vendita online
L’eCommerce Management è alla base di tutto ciò che è relativo alla vendita online, scegliere la migliore soluzione per la piattaforma di vendita contestualizzata al business dell’azienda, equilibrare aspetti gestionali e funzioni aziendali, garantire una user experience coerente e multicanale, ma non solo.
Avviare un e-commerce o un e-shop significa anche pianificare offerte, gestire il marketing mix, le campagne di marketing per raccogliere lead ed ottimizzare le conversioni.
9. Digital Media Planner: la pianificazione degli strumenti di marketing
L’universo digitale presenta diversi strumenti e per le aziende, soprattutto le PMI diventa sempre più difficile identificare gli approcci corretti da adottare in funzione degli obiettivi da raggiungere.
Avere un professionista capace di identificare il corretto utilizzo degli strumenti a pagamento (video, display, social e search) è diventato fondamentale.
Oggi più che mai è necessario integrare all’interno della strategia anche logiche di pianificazione, costo, tracciamento del risultato (KPI e ROI) nonché l’analisi della concorrenza.
10. Digital Crisis Management: la risoluzione delle crisi
Purtroppo la dura legge del web vuole che capitino episodi spiacevoli, come un commento negativo, una recensione negativa e così via; è necessario in quel momento avvalersi di un professionista che sia in grado padroneggiare le modalità di intervento e moderazione delle crisi provenienti dai canali social, strutturando attività di controllo misurabili e definendo le metriche principali considerando gli errori da non commettere.
Come dimostrano vari casi online (recente quello dell’INPS)pensare di saper gestire le crisi online è un gravissimo errore che può portare conseguenze catastrofiche (alcune aziende arrivano addirittura a chiudere profili e pagine) un esempio sono i “flame” ovvero se l’episodio inizia a diventare virale, gli utenti online danno vita ad un vero e proprio gioco al massacro subissando il profilo o la pagina con centinaia di commenti e recensioni negative.